Volevo dedicare questa pagina per spiegare chi sono, la mia formazione, quale sia la strada che ho deciso di percorrere, dove mi ha condotto fino ad oggi e dove sembra condurmi domani.
Per farlo in modo semplice ho scelto un punto di partenza, un centro attorno al quale far ruotare il senso dell’ immagine che rifletto nello sguardo di chi mi legge.
Il mio Ikigai
Ikigai è una parola giapponese non facilmente traducibile nella nostra lingua, ma andandola ad analizzare nella sua complessità “iki” vuol dire esistenza, vita e “gai” scopo.
Una parola carica di senso profondo ed emozionale quale la “ragione di vita”, la “ragion d’essere”, in sintesi, ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
Ognuno di noi ha il suo
Trovarlo richiede una ricerca interiore che ci porta a percorrere strade lunghe e spesso difficoltose, ma questa ricerca è il senso stesso della vita, il segreto dell’eterna giovinezza, intesa come un rapporto equilibrato e positivo tra salute fisica, mentale e spirituale.
Oltre ad essere un concetto, l’Ikigai è anche un metodo pratico per arrivare a capire qual è lo scopo della tua vita. È il frutto della risposta a quattro quesiti fondamentali:
- ciò che ami
- ciò che ti riesce bene
- ciò che puoi apportare come cambiamento positivo al mondo
- ciò con cui puoi fare la differenza
La mie risposte:
- Amo creare e comunicare.
- Ho l’attitudine ad ascoltare, guardare ed avventurarmi su strade interrotte creando ponti per raggiungere ciò che non è stato ancora raggiunto.
- Desidero favorire la cura del corpo in cui l’anima alberga e interagisce con la natura.
- Sono abile nel trovare connessioni necessarie per riequilibrare mente, corpo, spirito, natura.
Il mio Ikigai è creare ponti
Tempo fa in un post su FB ho risposto ad una domanda che spesso mi viene rivolta:
Ma cosa fa il Naturopata?
Il Naturopata costruisce ponti. Questo è stato il mio commento, pensando al senso del cammino intrapreso alla scoperta dell’Ikigai. Per spiegarvi che tipo di ponti costruisco vi parlo ora del mio percorso:
- Per natura ed indole familiare, sono portata a vivere e ad esprimermi artisticamente: i miei interessi giovanili sono stati rivolti verso scelte artistiche, dal Liceo artistico al D.A.M.S..
Ho sempre visto nel mondo dell’arte una possibilità per esprimere l’inesprimibile, quella parte profonda, inconscia e feconda dell’essere umano.
Per chi le crea o per chi le consuma, le opere d’arte in qualsiasi forma esse sussistano, sono stimoli ad andare oltre ai limiti cognitivi, razionali e mortali.
Per una parte importante della mia vita ho cercato nell’espressione artistica lo stimolo per conoscermi e conoscere.
In quel periodo ho scoperto il significato profondo della parola “Serendipity”.
La serendipità intesa come capacità di trovare senza aver cercato con intenzione, di credere che alcune cose, incontri e situazioni non avvengano mai per caso.
- Così per una strana e non casuale coincidenza sono approdata in un mondo nuovo e a me totalmente estraneo: l’estetica.
Fino ad allora con questo termine avevo dato solo esami legati al culto filosofico del senso motivazionale estetico delle opere d’arte.
Un lavoro estivo come segretaria all’interno di un poliambulatorio di medicina estetica, mi ha portato a conoscere una persona che avrebbe cambiato enormemente la strada che stavo percorrendo.
Un’amica, che diventò collega, con la quale creai un’isola di serendipità.
La sua conoscenza per il mondo olistico del benessere non rientrava nella concezione tradizionale dell’esperienza estetica.
- Ho frequentato numerosi e diversi corsi ispirati alla medicina cinese, alla bioenergetica e alla medicina indiana dove le mie mani toccavano non più tele ma corpi umani, i miei occhi osservavano chi mi stava accanto come la più curiosa delle opere e le orecchie erano tese ad ascoltare le sfumature del “non detto”.
- Ho aperto uno spazio nel mondo chiamato Serendipity, dove le persone entravano pensando di varcare la soglia di un centro estetico, ma si ritrovavano con sorpresa su una curiosa strada alla scoperta di una bellezza intrinseca che non apparteneva alla mera superficie.
- In quegli anni non avevo abbandonato il bisogno di esprimermi anche graficamente e ho attivato uno spazio creativo dedicato alla Body Art rivisitata nella forma espressiva del Body Painting e Make-Up.
Ho lavorato per campagne pubblicitarie , fiere, manifestazioni. La capacità significativa di un corpo, che si tratti di Body Painting o Make-Up, nasce sempre dal riconoscere le potenzialità espressive del soggetto che non è in questo caso una tela inerme da rivestire di colore coprendone l’identità, ma l’opera stessa che si evolve verso l’esterno.
- Questo intenso rapporto tra arte e benessere mi ha portato a farmi conoscere e ad insegnare in workshop, scuole professionali e non. Le mie lezioni erano rivolte a chiunque volesse approcciarsi a quella che potrei ora definire l’arte del benessere.
- Il mio crescente interesse per la visione olistica dell’esistenza mi ha così portato ad iscrivermi alla scuola Riza di Naturopatia.
- Ho completato i miei studi con una tesi sperimentale, ideando e successivamente registrando un nuovo trattamento per la menopausa chiamato “Fan Treatment ®”: il trattamento del ventaglio.
L’interesse per l’universo femminile nel suo più temuto momento di transizione e passaggio, mi ha permesso di raccogliere un ventaglio di conoscenze ed esperienze fino allora vissute, per ridipingere di rosa la vita di una donna che può rivivere una seconda primavera.
Concludo questa mia presentazione citando una frase di Erasmo da Rotterdam che dice: “in ogni attività la passione toglie gran parte delle difficoltà”.
- Credo nella forza della passione e che essa emerga tanto più chiara ed esplicita quando si riconosce il proprio Ikigai, la nostra personale “mission”.
- Creo ponti per raggiungere strade interrotte, strade che ci ricollegano a noi stessi e alla nostra personale natura.
- Accompagno coloro che vivono momenti di transizione, al fine di raggiungere insieme uno stato di consapevolezza e benessere.
- Aiuto la persona a raggiungere un equilibrio tra mente, corpo, spirito e natura.
My mission
Non curo ma mi prendo cura.
Fatma
P.S. Ringrazio chi mi ha fatto da ponte